Sicilia internazionale!

Tempo fa vi parlavo qui di come Catania negli anni '90 fosse musicalmente considerata a livello internazionale una piccola vetta della musica indipendente e sotterranea; vi citavo il famoso concerto dei R.E.M., la presenza di Steve Albini, la nascita degli Uzeda e adesso vi mostro come degli inglesi hanno nuovamente marcato il suolo cittadino:


Ebbene sì, si tratta dei Coldplay e si tratta di Violet Hill il cui video è stato girato proprio qui a Catania, fra Palazzo Biscari (una delle residenze nobiliari più note della contrada cittadina) e le pendici dell'Etna.

La scelta dell'Etna in un determinato momento della giornata, mi pare sia l'alba o comunque la mattina molto presto, mi ha riportato alla memoria alcune notizie immagazzinate durante un bellissimo laboratorio sulla letteratura di viaggio in Sicilia, legate soprattutto al rapporto che esiste fra gli Inglesi ed i siciliani, ma procediamo con ordine!

Dalla seconda metà del '700 a livello europeo si sviluppa la pratica del Grand Tour, viaggio di conoscenza e di studio delle antiche rovine o di bellezze archeologiche sparse per l'Europa che vedeva come meta prestigiosa  l'Italia, il più delle volte solo fino alla zona campana. Nel 1770, un tale di nome Patrick Brydone giunge quasi come pioniere in Sicilia compiendo un piccolo giro di ricognizione dell'isola con soste a Taormina, Palermo, Messina, Catania e Agrigento.
(immagine dal web)
Qui a Catania fece una piccola escursione sull'Etna e dal suo racconto di viaggio, Viaggio in Sicilia e Malta, ne venne fuori una descrizione dell'alba che fece totalmente innamorare gli Inglesi dell'isola, proclamandola come nuova meta dei grand-tourists e cominciando una filiazione non soltanto culturale, ma anche e soprattutto economico-politica.
Sia a Messina che a Palermo erano presenti e attivi i Consolati inglesi, Messina era addirittura porto franco in cui altre forze politiche internazionali giocavano le proprie carte, tutti più o meno interessati alla da sempre riconosciuta posizione strategica della Sicilia e alla ricchezza delle sue risorse (zolfo, produzioni vinicole di vario tipo, fra cui spicca il Marsala), tant'è che gli inglesi entrarono nella vita politica dell'Isola aiutandola nelle prime insurrezioni ottocentesche a formulare anche una costituzione (1816) che difendeva il popolo dalla sovranità  'derubata' dalla Corte di Napoli, nuova sede del potere borbonico.

Insomma, la storia siciliana è un po' un casotto e non la conosco approfonditamente nemmeno io, quel che mi interessava esporvi era proprio questa ispirazione dell'alba brydoniana che pare, a distanza di qualche secolo, aver affascinato anche i Coldplay, che anche se non fosse l'alba, non hanno scelto un momento a cielo limpido, bensì un'atmosfera brumosa, violet appunto.

Da un video sparso e sperso su Youtube ho trovato questo frammento che credo sia proprio la descrizione in questione, nonostante non ne sia certa perché non ricordo esattamente le parole lette dalla prof. durante il laboratorio:
«Tutta l'atmosfera cominciò gradatamente a illuminarsi, lasciando scorgere appena appena i vaghi particolari di un panorama sconfinato. Mare e terra erano bui e confusi, come se stessero emergendo allora dal caos originario, e luci e tenebre sembravano ancora indivise; finché il mattino avanzando a grado a grado, non ne completò la separazione. Le stelle allora si spengono e le ombre scompaiono. Le foreste che finora sembravano abissi neri e senza fondo da cui non giungeva neppure un riflesso che ne rivelasse la forma ed il colore, sorgono alla vista come una nuova creazione, acquistando vita e bellezza da ogni nuovo raggio di luce. La scena si allarga ancora, l'orizzonte sembra aumentare d'ampiezza ed espandersi da ogni lato, finché il sole come il grande Creatore, compare ad oriente, e con la sua sorgente di luce modella e completa la scena immane. Tutto è incantato, e stentiamo a credere di essere ancora sulla terra. I sensi, inavvezzi alla scena sublime, sono sbalorditi e confusi, ed è soltanto dopo un certo tempo che riacquistano la capacità di distinguere e valutare i vari oggetti che di quella scena sono parte [...]. Puoi guardare in giù sull'intera Sicilia come fosse una carta, puoi seguire ogni fiume in tutti i suoi meandri dalla sorgente alla foce[...]»

Per quel che mi riguarda, posso dirvi che quel laboratorio è stato davvero interessante e che i Journal (diari di viaggio) che gli inglesi hanno trascritto durante il loro soggiorno si possono annoverare fra i miei prossimi acquisti (c'è di mezzo anche Mary Shelley!), ma anche che diverse testimonianze letterarie hanno portato i siciliani a sviluppare una forma di anglofilia... ma di questo vi parlerò prossimamente!

Sperando di non avervi annoiati,
a presto!

Comments

  1. Molto interessante invece. Mi piacciono le storie che riguardano la Sicilia, non a casa da ormai un anno divoro i libri di Simonetta Agnello Hornby:)

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    1. Grazie!
      A dirti la verità non sapevo chi fosse e sono andata a controllare, non conoscevo i suoi libri! Ottimo spunto per una prossima lettura! :D
      Se vuoi altri suggerimenti 'letterari' qui ho trattato alcuni autori che ho letto, come Ercole Patti o Giuseppe Bonaviri ad esempio, e scriverò di altri appena avrò letto qualcosa!

      Un saluto e grazie per essere passata!

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